domenica 28 agosto 2011

COMUNICATO STAMPA


Il Comitato civico di San Dalmazio a Tutela della Salute e dell’Ambiente ritiene doveroso precisare alcuni punti rilevanti:

  1. L’impianto che intendono costruire a San Dalmazio non è un inceneritore di tipo tradizionale, bensì è un inceneritore di nuova generazione: utilizza la gassificazione, a temperature medio-basse (circa 400°C), e trasforma i materiali di partenza in SYNGAS e CENERI.
E’ la stessa normativa a definirlo in questo modo: "impianto di incenerimento: qualsiasi unità e attrezzatura tecnica […] destinata al trattamento termico di rifiuti ai fini dello smaltimento, con o senza recupero del calore prodotto dalla combustione. Sono compresi in questa definizione l'incenerimento mediante ossidazione dei rifiuti, nonché altri processi di trattamento termico, quali ad esempio la pirolisi, la gassificazione [quest’ultimo è il processo utilizzato dall’impianto di San Dalmazio, come dichiarato nella relazione tecnica, n.d.r] ed il processo al plasma, a condizione che le sostanze risultanti dal trattamento siano successivamente incenerite" (Dlgs. 11 maggio 2005 n. 133, art. 2, comma 1).

  1. Conseguentemente il Dlgs. 11 maggio 2005 n. 133, assimilando questo tipo di impianti agli inceneritori, li assoggetta alla stessa normativa per quanto riguarda le emissioni in atmosfera. Di fatto, noi cittadini dovremo “respirare” le emissioni di un inceneritore, e soltanto se questi limiti saranno superati avremo il diritto di protestare. Ma riteniamo vi sia una ulteriore aggravante: si tratta di impianti assai recenti e, nel caso specifico di San Dalmazio, si tratta di un impianto del tutto simile a quello ancora in sperimentazione realizzato nella discarica di Peccioli in Toscana. Chiediamo quindi ai proponenti dell’impianto: perché a Peccioli è stata scelta una discarica come sito idoneo per fare sperimentazione, mentre a San Dalmazio si vuole realizzare l’impianto in zona agricola vicina al centro abitato ed alle scuole materna ed elementare?

  1. Per quanto riguarda la natura dei materiali che verranno introdotti nell’impianto è stata fatta molta confusione, ma ora vogliamo fare riferimento diretto alle relazioni disponibili agli atti presentate dalla Ditta che vuole realizzare l’impianto. Si invitano tutti i cittadini interessati a richiedere accesso agli atti per potere verificare direttamente quello che stiamo scrivendo e dicendo da tempo.  
    Più precisamente, dalla relazione tecnica generale, protocollata in Comune a Serramazzoni con n. 7756 del 03-07-2010 (a firma Ing. Daniele Zanni) si riporta l'elenco completo dei materiali organici che possono essere trattati termicamente dall'impianto:
-             rifiuti solidi urbani indifferenziati
-             frazione organica da rifiuti urbani
-             biomassa
-             materiali residui da confezionamento
-             rifiuti industriali
-             scarti industriali ed agricoli
-             pneumatici e plastiche
-             rifiuti ospedalieri
-             scarti di macellazione
Chiediamo se questi materiali sono identificabili come “BIOMASSA”?
L’Amministrazione Comunale può aiutare i cittadini a chiarire questa preoccupazione?
Per quanto riguarda il contenuto massimo di inquinanti nella “BIOMASSA” in ingresso all’impianto, si riporta di seguito la tabella allegata alla relazione tecnica protocollata al SUAP con prot. n. 6028 in data 18-11-2010 (a firma della Sig.ra Minozzi Stefania):
Componente
Unità
Valore
Piombo (Pb)
g/t (secco)
450
Cadmio (Cd)
g/t (secco)
25
Cromo (Cr)
g/t (secco)
500
Rame (Cu)
g/t (secco)
500
Nichel (Ni)
g/t (secco)
120
Mercurio (Hg)
g/t (secco)
2
Zinco (Zn)
g/t (secco)
400
Tallio (Ti)
g/t (secco)
7
Antimonio (Sb)
g/t (secco)
750
Cobalto (Co)
g/t (secco)
45
Arsenico (As)
g/t (secco)
15
Manganese (Mn)
g/t (secco)
300
Stagno (Sn)
g/t (secco)
225
Vanadio (V)
g/t (secco)
120
Sodio (Na)
g/t (secco)
4000
Potassio (K)
g/t (secco)
2800
Alluminio (Al)
g/t (secco)
15000
PCB
g/t (secco)
2
Diossine e Furani
Mg TE/t (secco)
0.1
Come privati cittadini chiediamo alla comunità medico/scientifica che effetti hanno questi componenti sulla salute dei cittadini?
Chiediamo alla nostra Amministrazione Comunale se sono stati valutati attentamente e preventivamente gli effetti che questi componenti potranno avere sulla salute dei cittadini?

  1. Per concludere vogliamo rendere noto quanto emesso dalla Provincia di Modena con prot. 1741/08-07-08 a firma del dirigente Ing. Alberto Pedrazzi il 13/01/2011 protocollato al SUAP della Comunità Montana del Frignano il 19/01/2011 con n.244 riportante la seguente dicitura: IMPOSSIBILITÀ ACCOGLIMENTO DOMANDA.
In relazione alla domanda di autorizzazione in procedura semplificata datata 18-11-2010, presentata al SUAP sportello unico in data 14-09-2010 (prot. SUAP n.53/10), e pervenuta alla Provincia il 07/12/2010, della Ditta Minozzi Stefania, relativa agli impianti da costruire in Via Corniola Grocci, nel Comune di Serramazzoni, Località San Dalmazio, si comunica che la Ditta non possiede i requisiti necessari al fine di assoggettare la stessa alle procedure di autorizzazione generale di cui all’art.272 comma 3 e 4 della parte quinta del D.Lgs 152/06, in quanto le attività di produzione di energia elettrica da combustione di compost, non sono compresa nell’Allegato 1B della Deliberazione di Giunta Regionale n.2236 del 28 dicembre 2009;
 La domanda di cui sopra pertanto non può essere accolta.
Qualora la Ditta intenda costruire gli impianti è tenuta a presentare preventivamente regolare domanda di autorizzazione in forma ordinaria ai sensi dell’art.269 comma 2 del D.Lgs.152/2006-parte quinta, allo sportello unico per il successivo inoltro all’Amministrazione Provinciale di Modena (la copia in originale), al Comune di Serramazzoni, all’ARPA di Pavullo e alla USL Servizio di Igiene Pubblica, secondo il Modello A […].
Essendo le informazioni pervenute insufficienti (mancano caratteristiche della biomassa, tipo di generatore, potenza termica ed elettrica, lunghezza dell’elettrodotto, …) per dare giudizio in merito all’applicabilità a caso delle altre norme ambientali ed energetiche si demanda alla Ditta ulteriori approfondimenti.
Si invita pertanto lo Sportello Uunico della Comunità Montana del Frignano, ad informare la Ditta in oggetto in merito ad un eventuale avvio di procedimento di archiviazione della domanda di autorizzazione per le emissioni in atmosfera presentate in procedura semplificata ai sensi dell’articolo 272 comma 2 del Dlgs 152/2006 – parte quinta di cui sopra, che non può essere accolta.
Si ricorda infine che l’installazione di nuovi impianti e/o l’esercizio di impianti esistenti in difetto della prescritta autorizzazione ai sensi del Dlgs 152/2006 – Parte quinta comporta l’assunzione di severi provvedimenti sanzionatori.”

Il Comitato si batte affinché nel nostro territorio non vengano realizzati impianti con queste caratteristiche.

           

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