sabato 19 maggio 2012

N.10 INCENERITORI A ZOCCA?

Posto con preoccupazione l'articolo apparso Mercoledì scorso sulla "Gazzetta di Modena" e sono molto sorpreso dei commenti del Sindaco di Zocca.
L'articolo parla di "CENERI" e di "CATRAME", che non sono proprio amenità o cose indispensabili per garantire la qualità della vita, ma piuttosto si generano a seguito di un processo di combustione e quindi anche se si cercano sempre nuove definizioni, ho paura che si tratti dell'ennesimo inceneritore (anzi degli ennesimi 10 inceneritori)!
Vorrei sottolineare che nonostante siamo già nel 2012 risulta ancora valida la Legge di conservazione della massa di A. Lavoisier: "in una reazione chimica la massa dei reagenti è esattamente uguale alla massa dei prodotti, anche se appare in diverse forme ".
Ma vediamo quanta massa verrebbe "trattata", per capire di cosa stiamo parlando. Leggo che questi 10 impianti brucerebbero ciascuno 1,5 tonnellate all'ora, moltiplicando per 24 ore al giorno e per 365 giorni all'anno, avremo la "bellezza" di 131 mila tonnellate all'anno; per dare un riferimento, l'inceneritore di Modena, che è dimensionato per "servire" tutta la Provincia, può bruciare al massimo 240 mila tonnellate all'anno.
Forse Zocca è improvvisamente diventata una metropoli?
Chiedo al Sindaco di Zocca di declinare cortesemente la proposta di questi importanti investitori dell'Alabama, sono sicuro che Zocca, così come altri comuni limitrofi, non hanno bisogno di queste cose.
Non vorrei che Zocca si trovasse in breve tempo nelle condizioni di un altro Comune dell'Appennino.
Potrebbe capitare di essere coinvolto in 3 ricorsi al TAR (con annessa richiesta di risarcimento danni); nell'altro Comune, ad esempio, erano partiti autorizzando un semplice "fienile", nessuno poteva immaginare che dentro quel grosso scavo avrebbero poi costruito un vero e proprio inceneritore; sempre nell'altro Comune, l'imprenditore parla ancora di un impianto estremamente innovativo: in grado di produrre "energia ecologica", anche detta "bioenergia", con emissioni "molto interessanti" e che dal camino uscirebbe soltanto "vapore acqueo"...

Enrico Bussei

clicca qui l'articolo della Gazzetta di Modena del 16-05-2012


Dall’Alabama a Zocca dieci impianti a biomassa

Una delegazione americana è stata ricevuta in municipio dal sindaco «Un’opportunità di sviluppo energetico che sfrutta gli scarti dell’agricoltura»
di Francesco Boffa

ZOCCA. Dall'Alabama per capire se esistono le condizioni per investire a Zocca e dintorni. È stato questo il filo conduttore del primo meeting della cordata rappresentata da Terry Habshey e che si è tenuto ieri in municipio. Il progetto "Usa business in Italian context" è stato reso possibile dall'Ing. Danilo Russo, product manager in Sistemi di Automazione Industriale proveniente dall' esperienza Ferrari a Maranello. L'ingegner Russo, insieme alla delegazione statunitense che ha interesse a investire sul nostro territorio, ha presentato gli impianti a biomassa alimentati dagli scarti dell'agricoltura, ancora assenti nel nostro paese. L'obiettivo degli investitori è procedere step by step, introducendo subito 10 impianti ciascuno della potenza di un un mega watt e di durata di 40-50 anni. Nel processo industriale si produce calore, energia, cenere, energia, acqua distillata e catrame, niente viene scartato e può essere utile alla comunità. La Quantità di prodotto che andrebbe bruciata è di circa 1 tonnellata e mezzo all'ora. La macchina può inoltre svolgere attività continuativa per 24 ore al giorno, 365 giorni all'anno. L'area interessata varia a seconda della quantità della materia prima disponibile, ma coinvolgerebbe sicuramente i comuni limitrofi. «Do il benvenuto agli investitori statunitensi - ha esordito il sindaco Pietro Balugani - e li ringrazio della disponibilità e dell'opportunità che ci danno. Crediamo nelle fonti di energia rinnovabili e speriamo di poter sfruttare la possibilità che ci verrà proposta». Dopo il benvenuto di Balugani, è intervenuto Habshey. «Spero di riuscire a condividere con voi questo importante progetto - ha detto - Credo che ognuno di noi conosca l'importanza delle energie rinnovabili per la vita sul nostro pianeta. Sono fiero di dire che questo è il primo comune italiano sul quale viene presentato questo business plan. Oggi vorremmo cominciare a capire se può esserci qualche interesse e se ci sono termini per sviluppare il progetto. Vorrei parlare con voi, per cercare di capire se ci sono opportunità comuni (come credo). Siamo tutti consapevoli dell'importanza di queste fonti di energia». «L'idea - spiega l'ingegner Russo - nasce dalla possibilità di valutare un business,e tra quelli più interessanti c'è quello legato all'energia, sfruttando impianti a biomassa - e non a biogas, come quelli già presenti in diversi comuni -o gassificazione che gestiscono qualsiasi tipo di scarto agricolo senza alcun impatto sull'ambiente. Èsicuramente un'opportunità di sviluppo economico e di creazione occupazionale, anche giovanile. Il finanziamento proposto è sostenuto dalla delegazioned'oltreoceano - copre tutte le spese di realizzazione».

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