Postiamo il comunicato inviato agli organi di stampa dall’ISDE (Società Internazionale dei Medici per l’Ambiente), in cui l'Associazione da un lato commenta i risultati emersi dal progetto Moniter, dall'altro prende le distanze dal comunicato della Giunta Regionale, il cui testo integrale può essere visionato qui. Tale comunicato, che offre una lettura dei dati contrastante con le conclusioni formulate dagli stessi ricercatori coinvolti nel progetto, è stato ripreso nei giorni scorsi dalla stampa locale, nonostante l'esplicita richiesta di ritirarlo formulata pubblicamente dallo stesso Presidente del Comitato scientifico di Moniter, professor Terracini.
“Sono stati
presentati ieri [2 dicembre 2011, ndr] a Bologna i risultati definitivi dello studio Moniter, studio
avviato nel 2007 dalla Regione Emilia Romagna per indagare gli effetti
sull’ambiente e sulla salute nelle popolazioni residenti in prossimità degli 8
inceneritori presenti sul territorio regionale. Tali risultati, in particolare
l’incremento dei linfomi non Hodgkin nella coorte di Modena, appaiono come
segnali di allarme circa l’esistenza di ricadute negative per la salute nelle
popolazioni esposte alle emissioni di questi impianti ed appaiono coerenti con
altre segnalazioni emerse dalla letteratura.
Abbiamo infatti appreso che ai rischi già segnalati di “piccoli
per età gestazionale” (ovvero di neonati di di peso inferiore alla nascita di
quanto ci si sarebbe aspettato) e di “nascite pretermine”, si aggiunge anche
un “andamento
crescente della prevalenza di aborti spontanei in relazione ai livelli di
esposizione”, un “andamento crescente con l’esposizione a carico della
totalità delle malformazioni” .
Inoltre la “mortalità per tumore a fegato e pancreas nei maschi è
significativamente associata nel livello di esposizione più elevato” e si registrano
inoltre incrementi anche di incidenza per tumore al pancreas nei
maschi
e, nella coorte di Modena più a lungo indagata, incrementi per tumore
al polmone nei maschi, tumore al colon, ovaio ed endometrio nelle femmine e linfomi
non Hodgkin in entrambi i sessi.
Segnaliamo che tali rischi, visti i tempi di latenza delle patologie
tumorali, potrebbero non essersi ancora manifestati in maniera totale nelle
altre coorti che non risultano altrettanto indagate come quella di Modena per
quanto attiene l’esposizione temporale.
Inoltre non ci sembra che siano stati indagati effetti a breve
termine, in particolare nei bambini, quali i ricoveri per patologie
respiratorie e cardiache, indicatori eccellenti di danni immediati alla salute
umana e “premonitori” dei danni a più lungo termine.
Ricordiamo che un recente studio condotto a Seoul su 4
inceneritori che rispettano i limiti emissivi ha valutato – per soli 4
inquinanti (PM10, NOx, SO2, CO) – un carico complessivo di morti e malati di
ben 297/persone anno!
Se poi si tiene conto che in letteratura gli studi che hanno
prodotto i risultati più significativi hanno indagato popolazioni residenti
entro 10 km e sono stati condotti su decine di impianti (nel Moniter indagati 8
impianti per un raggio di 4 km ciascuno), le nostre preoccupazioni non possono
che aumentare. Spiace inoltre constatare che nello studio Moniter, costato 3
milioni e 400 mila euro e che ha previsto sofisticate indagini ambientali, la
ricerca della diossine sia stata fatta nel particolato aereo e non in polli o
altri matrici viventi dove effettivamente questi inquinanti si accumulano come
esami autonomamente condotti a Forlì hanno evidenziato.
Non può quindi che destare profondo sconcerto la rassicurazione
a pieno campo operata dai decisori politici con il comunicato stampa emesso
dalla Giunta Regionale che letteralmente recita: “l’indagine
epidemiologica condotta nell’ambito di Moniter non mostra un incremento del
rischio nè per patologie tumorali, nè per la mortalità in generale.. Rimane
solo la conferma di un aumento delle nascite pre termine…. Anche questo dato
rimane tuttavia entro la media regionale e non è correlato a nessun aumento di
rischio per la salute dei neonati”.
A nostro avviso, ma evidentemente anche per il Presidente del
Comitato Scientifico che ha invitato a ritirare il comunicato suddetto, i
risultati di Moniter sono quanto meno segnali da non sottovalutare, tanto più
che viviamo nella Pianura Padana, una delle aree più inquinate del pianeta.
Pertanto, in accordo con i colleghi di Seoul non possiamo che
ribadire che: “nessun ulteriore aggravio per la salute umana proveniente
dall’incenerimento dei rifiuti può essere considerato accettabile” .
3 dicembre 2011
Sezione ISDE Bologna
Sezione ISDE Ferrara
Sezione ISDE Forlì
Sezione ISDE Parma
Sezione ISDE Piacenza
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