martedì 20 dicembre 2011

PRESTO CHIUSO L'INCENERITORE DI CAVAZZOLI (RE)

Il 16 dicembre scorso, a Reggio Emilia, i Comuni riuniti nell’assemblea dell’ATO (Ambito Territoriale Ottimale) hanno approvato un nuovo Piano d’ambito e il correlato Atto d’indirizzo per l’attuazione del Piano provinciale di gestione dei rifiuti.
Le linee principali di questo Atto, pensato per un medio-lungo periodo, prevedono anzitutto un incremento della raccolta differenziata, i cui livelli sono già piuttosto elevati, fino a raggiungere l’obiettivo prefissato del 67% nel 2014; e in secondo luogo un processo di recupero, trattamento e smaltimento dei rifiuti, fra cui il TMB, cioè il Trattamento Meccanico Biologico (il piano dettagliato può essere visionato a questo link).
Queste misure renderanno possibile la chiusura di un inceneritore (quello di Cavazzoli, nel 2012); secondo le stesse parole di Mirko Tutino, Assessore alla Pianificazione e all’Ambiente della Provincia di Reggio Emilia, quello proposto è “un modello che, se adottato in tutte le province emiliano-romagnole, consentirebbe di spegnere almeno la metà dei termovalorizzatori e superare gradualmente la tecnologia legata all’incenerimento”.
Il caso di Reggio Emilia non è isolato:  a Varese ad esempio, a fronte di un aumento della popolazione, si assiste a un decremento della produzione dei rifiuti urbani e a un incremento della raccolta differenziata, tale da scongiurare l’eventuale costruzione di un altro impianto di incenerimento.
Questi esempi dimostrano che gli inceneritori non sono necessari, se c’è la volontà politica di farne a meno. Ci auguriamo che strategie di questo tipo conoscano una sempre maggiore diffusione e che siano sempre più numerose le Amministrazioni capaci di scelte così lungimiranti.

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