venerdì 2 dicembre 2011

CONVEGNO MONITER




Oggi, 2 dicembre 2011, si è tenuto a Bologna il convegno Moniter (Monitoraggio degli Inceneritori nel Territorio dell’Emilia Romagna), durante il quale sono stati resi noti i dati emersi da uno studio lungo e complesso, durato 4 anni (dal 2007 al 2011) e costato oltre tre milioni di euro. Il progetto, promosso e finanziato dalla Regione Emilia Romagna, si è articolato in sette linee di indirizzo e ha visto coinvolti molti tecnici e specialisti, per lo più appartenenti ad Arpa e Regione Emilia Romagna (spesso con funzione direttiva di singole linee di indagine), ai quali sono stati affiancati studiosi esterni, appartenenti a centri di ricerca o università.

Le linee progettuali hanno indagato: 1) il particolato emesso dagli inceneritori; 2) la sorveglianza ambientale; 3) la valutazione dell’esposizione umana; 4) gli effetti sulla salute; 5) la qualità dell’aria; 6) la definizione di un protocollo per la valutazione dell’impatto sanitario; 7) le modalità di comunicazione fra enti istituzionali e cittadini riguardo la realizzazione e la gestione degli inceneritori, in considerazione della crescente opposizione alla loro costruzione da parte dell’opinione pubblica.

Il resoconto dettagliato degli studi compiuti può essere consultato in rete a questo link; il nostro intento è qui semplicemente di fornire una sintesi dei risultati più significativi per quanto riguarda le conseguenze provocate dagli inceneritori sulla salute umana e, soprattutto, come vedremo, di stigmatizzare le modalità comunicative scelte da alcuni relatori e dalla giunta regionale, volte a minimizzare, quando non addirittura a stravolgere, il senso dei risultati emersi.

Per quanto riguarda i dati, sono state osservate le seguenti correlazioni:
Effetti a breve termine:
1)    “un’associazione coerente e statisticamente significativa tra livelli di esposizione ad emissioni da inceneritore e nascite pretermine”, con “aumento progressivo del rischio” in relazione all’aumento di esposizione (Atti del convegno, p. 98);
2)    “un andamento crescente della prevalenza di aborti spontanei in relazione ai livelli di esposizione” (ibid.).
Malformazioni congenite:
1)   si osserva “un andamento crescente con l’esposizione a carico della totalità delle malformazioni” (Atti del convegno, p. 99).
Effetti a lungo termine:
1)     “alcune sedi tumorali, colon nelle donne e linfoma non Hodgkin, per le quali esisteva già una debole evidenza a priori, sono state associate con l’esposizione […]. Il tumore del fegato, anch’esso già segnalato in letteratura, è risultato variamente associato con l’esposizione. Infine per il tumore del pancreas, non esplorato in altri studi, è stata osservata nei maschi un’associazione con l’esposizione” (Atti del convegno, p. 103).

A fronte di questi dati, oggettivi e inoppugnabili, abbiamo comunque dovuto assistere allo spettacolo di alcuni relatori che, arrampicandosi sugli specchi per minimizzare i risultati delle loro stesse ricerche, facevano scorrere rapidamente le slides più significative o azzardavano fantasiose interpretazioni alternative per giustificarli.

Ma il punto culminante è stato raggiunto al momento della discussione finale, allorché ha preso la parola il dottor Crosignani, dell'Istituto Nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori di Milano, chiedendo spiegazioni a proposito di alcuni stralci del comunicato stampa diffuso dalla giunta regionale, nel quale si concludeva che lo studio avrebbe dimostrato l'assenza di un'associazione diretta e causale tra determinate patologie e l'esposizione agli inceneritori, cioè esattamente il contrario di quanto emerso, nonostante gli evidenti sforzi compiuti per dissimularlo nell’esposizione orale da parte di alcuni relatori, in spregio dell’intelligenza del pubblico presente! A quel punto è intervenuto il prof. Benedetto Terracini, epidemiologo di fama internazionale e Presidente del Comitato scientifico di Moniter, dissociandosi radicalmente dal comunicato stampa e chiedendo ufficialmente alla giunta di ritirarlo.

Ci domandiamo che valenza possa avere commissionare uno studio lungo, articolato e complesso, se poi i dati vengono interpretati e diffusi in senso puramente strumentale, per sostenere che “l’impatto di un inceneritore dotato delle migliori tecnologie disponibili ed esercito al meglio sulla qualità dell’aria è talmente basso da essere indiscernibile” (secondo le parole di Mario Cirillo, dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale: Atti del convegno, p. 10).
E la risposta che ci diamo è la seguente: la Regione Emilia Romagna, seguendo le linee nazionali, sta incrementando spaventosamente la presenza di impianti di incenerimento variamente caratterizzati e denominati su tutto il territorio e, avendo bisogno di un sostegno da opporre alle crescenti proteste dei cittadini organizzati in comitati, lo va cercando nella comunità scientifica. Fortunatamente, senza trovarlo.

Ma che fiducia possono continuare a nutrire i cittadini verso questi politici, verso questo modo di fare politica, verso questi tentativi di rendere accettabile (spacciandolo per innocuo) ciò che danneggia gravemente la nostra salute e quella dei nostri figli, puntando su strategie comunicative opportune, "ad esempio utilizzando il linguaggio delle emozioni e in particolare quelle positive, es. fiducia, serenità, ottimismo, etc." (Atti del convegno, p. 164, precisamente a proposito delle modalità comunicative da utilizzare per risolvere i conflitti tra cittadini e soggetti proponenti inceneritori di varia natura)?

Non intendiamo farci abbindolare dalle parole. Auspichiamo da parte di tutti una sempre maggior consapevolezza, una sempre maggior ricerca di informazione attinta direttamente alle fonti, una sempre maggior partecipazione al processo decisionale. Affinché non tutto continui ad avvenire sopra le nostre teste, a nostra insaputa e nostro malgrado.

Link correlati:
Articolo su Il fatto quotidiano
Video di Giovanni Favia
Comunicato stampa della Regione Emilia Romagna

3 commenti:

  1. Un altro fatto scandaloso è che si tratta probabilmente dello studio più lungo e articolato che è stato fatto sull'argomento in Europa, e NESSUN QUOTIDIANO oggi ha ripreso la notizia. Nemmeno i quotidiani locali di Bologna!

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  2. se vogliamo aggiungere ancora una nota, avreste dovuto sentire il servizio del TRG sull'argomento! ma la risposta è già presente nel post...
    mi ricorda chi proclamava che li avremmo ringraziati se...

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