giovedì 18 agosto 2011

A SAN DALMAZIO NASCE IL COMITATO CONTRO L'INCENERITORE “MASCHERATO”


Nel Comune di Serramazzoni, si scatena la polemica per l'inizio dei lavori di un impianto privato presentato come Dissociatore Molecolare, ma che secondo i tecnici è un vero e proprio inceneritore che porterà inquinamento a gran parte del Frignano.

COMITATO CIVICO DI SAN DALMAZIO A TUTELA DELLA SALUTE E DELL'AMBIENTE”. Questo è il nome del comitato che è stato costituito ieri sera dalla prima assemblea generale tenutasi a San Dalmazio, località turistica dell'Appennino nel comune di Serramazzoni, meta prediletta anche di molti modenesi per la sua posizione strategica a meno di mezz'ora dalla città.

Grande partecipazione dei cittadini all'assemblea costitutiva, nonostante il clima vacanziero.

Sono stati eletti tutti i membri del consiglio direttivo: in particolare è stata ratificata la nomina del presidente (eletto per acclamazione il 10 agosto), sono stati eletti vicepresidente, segretario, tesoriere e consiglieri.

La storia del comitato civico comincia 20 giorni fa, quando alcuni abitanti di San Dalmazio hanno visto comparire senza nessun preavviso il cartello di inizio lavori di un impianto privato "Per la produzione di energia elettrica da biomassa" avente come ditta esecutrice dei lavori la “Uccellari srl”. Subito le proteste si sono levate unanimi. “Ci siamo accorti di questo cantiere solo con il via ai lavori. Abbiamo immediatamente richiesto un accesso agli atti in Comune, e solo allora abbiamo capito di cosa si trattava" dice Enrico Bussei neo-eletto presidente del comitato. "Abbiamo immediatamente chiesto lumi al Comune che ha organizzato in tutta fretta una riunione in cui il progettista dell'opera ed esponenti comunali hanno cercato di minizzare. Attualmente i lavori sono sospesi in forza di un'ordinanza notificata in data 11 agosto perché devono essere integrati alcuni elaborati di progetto” prosegue il giovane ingegnere meccanico impegnato da anni nel settore energetico: “Noi siamo siamo favorevoli a nuove forme di produzione energia da fonte rinnovabile. Ma questo impianto privato si prospetta un vero e proprio inceneritore mascherato con il nome tecnico di 'dissociatore molecolare'. Questo impianto è finalizzato alla sola produzione e vendita di energia elettrica e tutta la potenza termica viene dissipata in ambiente. Smaltirà biomassa ma anche rifiuto solido urbano indifferenziato e scarti industriali, come descritto nelle relazioni depositate agli atti. Il tutto a pochi passi dalle abitazioni e a un tiro di schioppo dalla scuola materna”. Conclude il giovane tecnico: ”La cosa che più ci sorprende è che il comune di Serramazzoni non abbia stimolato un serio processo partecipativo della popolazione per valutare i PRO e CONTRO di questo impianto prima dell'inizio dei lavori. Abbiamo appurato che la notizia era sconosciuta addirittura ad alcuni membri della giunta stessa".


Il comitato nasce sulla scorta di 750 firme già raccolte in pochi giorni nel paese e nelle località circostanti. Saranno infatti coinvolti dalle emissioni e dalle nanopolveri anche i paesi intorno a San Dalmazio, in un raggio fino ad alcuni kilometri in linea d'aria. Riprende Bussei: “Le emissioni saranno di tutti, raggiungeranno anche i cittadini di importanti centri urbani come Serramazzoni e Pavullo che, se non fermiamo l'inceneritore, respireranno queste sostanze tossiche. Tra l'altro alcuni di questi Comuni avevano già espresso riserve, come Guiglia che nel 2009 aveva richiesto una serie di assicurazioni sulla salute dei cittadini, e poi l'impianto non è stato realizzato". Da allora i dati non sono migliorati. In Italia esiste un solo impianto prototipo che adotta questa tecnologia, a Peccioli in Toscana, ma per precauzione questo impianto è stato costruito all'interno di una discarica, non certo in prossimità di una scuola materna. In Scozia la sperimentazione sul “dissociatore molecolare” di Dumfries è stata fermata per aver superato di 39 volte le emissioni di mercurio, diossine e furani. Conclude Bussei: “Batteremo tutto il territorio per informare la popolazione e bloccheremo con tutti i mezzi cosentiti dalla legge questo impianto. Chiederemo conto a politici e amministratori responsabili e non lasceremo che per il guadagno di pochi venga rovinato il futuro di tutti”.

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