martedì 6 settembre 2011

CONSIGLIO COMUNALE PER SOSTITUIRE IL NEO-DIMISSIONARIO E COMUNICATO STAMPA DI LEGAMBIENTE MODENA


La “Gazzetta di Modena” di oggi, martedì 06-09-2011, annuncia che domani sera si terrà un Consiglio straordinario per sostituire Cristian Mazzoni, subentrato alla dimissionaria consigliera Elena Bortolotti e a sua volta già rinunciatario. Mazzoni aveva anticipato la sua intenzione di dimettersi già il giorno stesso della sua nomina e non è stata reso pubblico il contenuto della lettera con cui ha rinunciato all’incarico. Nessuna notizia, invece, relativa al Consiglio straordinario richiesto dai consiglieri di minoranza per discutere della vicenda del gassificatore/inceneritore di San Dalmazio.
Nella stesso articolo è anche presentato in maniera estremamente sintetica il contenuto di un ampio comunicato stampa che Legambiente ha fatto pervenire alla “Gazzetta di Modena” sulla questione dell’impianto, di cui riportiamo ampi stralci:

Comunicato stampa, 5 settembre 2011

Stop all’impianto di San Dalmazio: una questione di sostanza

Apprendiamo che le motivazioni addotte per fermare l’impianto di San Dalmazio sono, al momento, di natura esclusivamente formale: mancanza di svincolo idrogeologico alla movimentazione dei terreni, assenza del titolo di imprenditore agricolo del proponente, non possesso dei requisiti di assoggettabilità al Dlg 152/06, ecc…
Una forma ovviamente necessaria, ma che non può essere disgiunta da quelli che sono i reali motivi per i quali questo tipo di progetto non sia da autorizzare.

Nella relazione tecnica generale si dichiara che i materiali da trattare termicamente potrebbero comprendere oltre al materiale organico, anche rifiuti solidi urbani e speciali.

Forti dubbi anche sulla garanzia di filiera corta per l’approvvigionamento delle biomasse necessarie al funzionamento dell’impianto se è vero che, occorrerebbero circa 400 ettari di terreno agricolo con colture dedicate.

Non è chiaro inoltre come verranno gestiti e di che natura siano i materiali di risulta della combustione: dove e con quali modalità verranno stoccati, trasportati e i luoghi di destinazione.

Le quantità necessarie al funzionamento dell’impianto sono rilevanti, circa 2,3 tonnellate/ora, con conseguente impatto sulla qualità dell’aria determinato dai mezzi pesanti sia in ingresso, che in uscita per lo smaltimento dei materiali residui.

Difficile infine determinare le caratteristiche dei fumi in espulsione dal camino con conseguente e motivata mobilitazione dei cittadini preoccupati per gli effetti sulla salute e sul territorio di un tale impianto.

Per il funzionamento dell’impianto sarà necessario utilizzare anche combustibile fossile, cioè 30 litri/ora di gasolio e, a fronte di una produzione elettrica di 1 megawatt elettrico (incentivata), verranno dissipati in ambiente circa 4,3 megawatt termici.

Le caratteristiche di questo impianto sono molto lontane dalle proposte avanzate da Legambiente, a favore di un modello energetico basato sulle fonti rinnovabili, distribuito, democratico, attento all’integrazione nel paesaggio, al corretto utilizzo delle risorse presenti sul territorio, alla reale domanda di energia e all’efficienza degli impianti e dei sistemi di gestione e al coinvolgimento diretto dei cittadini.

Tali proposte sono state presentate in fase di redazione del Piano Programma Energetico Provinciale e rivolte essenzialmente agli amministratori locali per i quali auspichiamo ci sia una valutazione non solo formale rispetto alla fattibilità dei progetti che vengono loro presentati, ma con la prospettiva di favorire le condizioni per creare delle filiere sostenibili agri-energetiche e di gestione dei rifiuti biodegradabili che permettano attraverso gli impianti di produrre energia elettrica, termica e per altri usi (es. biometano) per le utenze nel e del territorio, evitando il proliferare di impianti realizzati solo a fini speculativi.

Fondamentale è porre attenzione alla massima trasparenza dei processi e informazione dei cittadini, a garantire in ogni modo la legalità. In questa direzione riteniamo necessario che la Provincia organizzi i propri uffici per rendere possibile la trasparenza delle procedure di approvazione dei progetti e dunque intervengano per:
- dare notizia di tutte le procedure, norme e vincoli che riguardano i progetti da fonti rinnovabili, nonché dello stato dell’iter per ogni progetto e del quadro delle installazioni nel territorio, attraverso il sito internet e aggiornando periodicamente le informazioni. Prevedere che nella fase di presentazione dei progetti sia introdotta una presentazione pubblica dei progetti nei Comuni;
- stabilire l’obbligo di comunicazione di cambi di proprietà in tutte le fasi in modo che sia garantita la più completa trasparenza e fissare dei limiti alla compravendita dei permessi onde fermare il mercato delle autorizzazioni dei progetti.



LEGAMBIENTE MODENA – onlus
iscritta al registro provinciale del volontariato con det. n° 185 del 05/08/2010
via Caselline 29, 41100 modena, C.F. 94103100361
e-mail:lambmo@comune.modena.it
sito internet: www.comune.modena.it/associazioni/lambmo

Nessun commento:

Posta un commento